
01 Set 1 settembre 2020 – In fase di avvio il progetto IO POSSO: CAMBIARE PER CRESCERE INSIEME
Coinvolge un minimo di 25 scuole paritarie e statali in 5 regioni italiane: Veneto, Lazio, Sardegna, Campania e Sicilia.
È in fase di avvio il progetto IO POSSO: CAMBIARE PER CRESCERE INSIEME, che coinvolgerà un minimo di 25 scuole paritarie e statali in 5 regioni italiane: Veneto, Lazio, Sardegna, Campania e Sicilia. Sono destinatari del progetto più di 1.400 minori, 200 educatori e oltre 2.000 genitori.
Il progetto intende potenziare l’integrazione scuola-territorio al fine di ampliare le esperienze educative degli alunni e migliorarne le competenze, nella prospettiva della Laudato si’ di Papa Francesco per un mondo più giusto e sostenibile.
Tale processo verrà sviluppato tramite il Modello Design for Change (DFC) arrivato in Italia nel 2017 e promosso da FIDAE. DFC è una metodologia applicata in diversi Paesi del mondo, su tematiche comuni che appartengono alle grandi questioni sociali che interessano la sensibilità delle più giovani generazioni (ecologia, salute, ecosistemi). In tal senso, il progetto si integra con interventi realizzati in più di 60 Paesi nel mondo e con alcune sperimentazioni in Italia; è in continuità (per trasmissione) con un processo di costante sviluppo e “virale” applicazione metodologica in altri contesti; è fortemente innovativo rispetto al sistema educativo delle scuole pubbliche italiane e rispetto ad un livello di sperimentazione ulteriore che prevede l’applicazione del modello ad una comunità educante allargata nel mondo che hanno realizzato o che avvieranno il progetto. In particolare interviene sulle seguenti dimensioni:
- Riprogettazione e innovazione dei percorsi di istruzione e formazione.
- Prevenzione dell’esclusione sociale generata da diseguaglianze e fragilità.
- Scelta di modalità operative e processi sostenibili valorizzando le sinergie fra scuole, territorio e famiglie che da destinatari diventano protagonisti del cambiamento.
DFC rappresenta, infatti, una metodologia di lavoro educativo al fine di stimolare le capacità del bambino di intervenire nel proprio ambiente di riferimento e contesto di vita, favorendone lo sviluppo dell’identità e della personalità. A livello operativo, la sperimentazione del Modello DFC interesserà, nelle 25 scuole coinvolte, n. 25 classi di alunni per ogni anno di sperimentazione.
Nel primo anno l’implementazione impegnerà gli alunni in attività laboratoriali e creative per una durata di 240 ore curriculari (disciplinari ed interdisciplinari) e 80 ore extracurriculari.
Nella seconda annualità gli alunni saranno impegnati in attività laboratoriali e creative per una durata di 160 ore curriculari (disciplinari ed interdisciplinari) e 160 ore extracurriculari.
Il percorso si svolgerà in 4 fasi: senti, immagina, agisci e condividi. Attraverso questa metodologia si prevede il potenziamento, nei bambini coinvolti, delle seguenti competenze:
- flessibilità del pensare
- creatività e innovazione
- pensiero critico
- analisi delle informazioni
- problem solving e decision making
- imparare a imparare
- meta cognition
- efficacia nel comunicare
- intelligenza emotiva
- spirito di collaborazione e lavoro di squadra
- pianificazione del lavoro
- alfabetizzazione digitale
- responsabilità personale e sociale,
- cittadinanza locale e globale
Saranno attivati processi di apprendimento cooperativo e comportamenti di solidarietà, con particolare riferimento alla traduzione concreta di tematiche legate al sociale, all’ecologia e alla salute.
Gli output previsti sono: decremento della dispersione scolastica; il miglioramento delle competenze relazionali e cognitive; l’inclusione dei minori in difficoltà; l’aumento delle competenze genitoriali e la partecipazione di minori e famiglie alla vita pubblica; l’implementazione dell’offerta culturale e il rafforzamento della rete di servizi per ridurre la povertà educativa; accompagnamento e mediazione tra famiglie, scuole e territorio, orientata a riconnettere le risorse che il territorio esprime, rendendole patrimonio dell’intera comunità locale e valorizzandole nei percorsi di promozione e di prevenzione rivolti a minori. I territori individuati in Sicilia, Campania, Sardegna, Lazio e Veneto, sono ricchi di scuole attive, di servizi istituzionali co-gestiti dal terzo settore che lavorano in modo sinergico, di attori competenti e di famiglie impegnate, tutti elementi fondamentali per la riuscita del progetto e per la sostenibilità futura.